Uno dei principali indici per valutare lo stato di salute di un’azienda è la liquidità aziendale. Per questo il controllo e la gestione della liquidità per l’azienda è una funzione indispensabile, in particolare in un momento di congiuntura negativa del mercato.
Da una parte è indispensabile per mantenere un buon equilibrio finanziario e per monitorare lo stato di salute della tua azienda dall’altro è previsto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019).
Che cos’è l’indice di liquidità
Si tratta di un parametro usato dall’Agenzia delle Entrate per valutare la capacità dell’azienda di fare fronte agli impegni finanziari assunti e quindi capire il suo stato di salute.
Indice di liquidità primaria o immediata
Si tratta del primo indice e si calcola facendo il rapporto tra attività disponibili e debiti a breve termine.
Nel numeratore si riporta l’ammontare del denaro in cassa e in banca, dei valori di pronto realizzo (come titoli), dei crediti a breve termine. Nel denominatore si inseriscono i debiti da pagare immediatamente a vista o a breve termine.
E’ anche noto come “indice secco di liquidità” o “Quick Ratio” (“rapporto rapido”).
Come si calcola l’indice di liquidità primaria
L’indice di liquidità si calcola con questa formula: Indice di liquidità primaria = Liquidità immediate + liquidità differite / Passivo a breve termine
In sintesi: quick Ratio = liquidità totale / passività correnti
Cosa otteniamo da questo indice?
Con esso conosciamo l’effettiva capacità dell’impresa nel coprire le uscite a breve, queste ultime prodotte dalle passività correnti.
Se l’indice è uguale ad uno significa che l’azienda ha in cassa, in banca o in crediti a breve disponibilità uguali all’ammontare del debito ed esprime quindi una soddisfacente condizione di liquidità.
L’indice maggiore di uno evidenzia disponibilità superiori ai debiti a breve. Minore di uno significa un’insufficienza di disponibilità rispetto ai debiti a breve.
In conclusione, il calcolo dell’indice di liquidità primaria è prettamente un’analisi statica, che viene utilizzata per valutare il merito creditizio dell’azienda.
L’indice di liquidità secondaria totale (current ratio)
Questo secondo indice si calcola rapportando le attività disponibili più le attività realizzabili e debiti a breve termine. Rispetto all’altro indice, al numeratore si aggiunge un secondo fattore: le attività realizzabili e cioè materie prime, merci e scorte (che con la vendita possono essere convertite in denaro).
Come si calcola l’indice di liquidità secondaria totale
L’indice di liquidità secondaria viene espresso dal seguente rapporto: liquidità immediate + liquidità differite + scorte di magazzino / Passività a breve termine.
Cosa otteniamo da questo indice?
Questo evidenzia una situazione più chiara dell’azienda perché si considera tutto quello che si può realizzare da una possibile liquidazione. Infatti, l’indice di liquidità totale è uno degli indici più significativi che si possa desumere dalle situazioni patrimoniali d’impresa.
Consente, infatti, una valutazione accurata a proposito dello stato di salute – sul piano economico – dell’azienda.
Gli indici di liquidità all’interno dell’analisi di bilancio
Gli indici di liquidità ci danno informazioni specifiche sullo stato di salute di un’azienda, ma, naturalmente, non ci forniscono un quadro dettagliato ed esaustivo.
Per analisi approfondite bisogna tener conto di una serie di altri indici, che permettano di procedere con valutazioni economiche ancor più approfondite.
Si possono, quindi, utilizzare altri indici come:
- indice di rotazione del magazzino,
- indice del tempo medio d’incasso dei crediti (commerciali),
- indice del tempo medio di pagamento dei debiti (commerciali).
È importante per un imprenditore comprendere le logiche che governano le azioni e le verifiche dell’Agenzia dell’Entrate, per questo è fondamentale scegliere uno studio di commercialisti che ti possa seguire in eventuali contenziosi e che possa consigliarti per evitare problematiche con il fisco.